Il punto

Una storia di successo
con la qualità svizzera
con la qualità svizzera
GERHARD LOB
S i attendeva la notizia da qualche mese. E alla fine è arrivata. La Stadler Rail, costruttore ferroviario di Bussnang, nel Canton Turgovia, sbarcherà in borsa. Nei prossimi mesi l’azienda chiederà di essere quotata sul mercato di Zurigo. Questa decisione è solo l’ultimo tassello di una storia industriale che ha dell’incredibile. Una storia legata all’imprenditore Peter Spuhler (60 anni), economista zurighese, già consigliere nazionale Udc dal 1999 al 2012. Nel 1989 Spuhler comprò questa azienda che apparteva ai suoi suoceri per 4,5 milioni di franchi grazie ad un credito ottenuto in banca. Allora l’impresa contava appena 18 dipendenti.
In 30 anni Spuhler ha creato una multinazionale con 1.700 dipendenti a Bussnang e altri 7.500 a livello internazionale con un fatturato di circa 2 miliardi di franchi, realizzando fabbriche in Germania, Polonia, Bielorussia e Stati Uniti. È riuscito a imporsi in un settore altamente competitivo come la costruzione di materiale rotabile ferroviario, facendo i conti con la concorrenza di colossi come Bombardier, Alstom o Siemens. Come è riuscito nell’impresa? Resta un segreto, ma sicuramente il suo successo è legato alla qualità svizzera su cui ha puntato. Tutti i passeggeri che in Ticino usano i treni Flirt della Tilo lo sanno. Questi convogli sono il prodotto di punta di Stadler. Si può solo sperare che i nuovi Intercity Giruno siano ugualmente buoni e affidabili.
Peter Spuhler nella vita ha sempre dato priorità alla sua azienda. Proprio per questo motivo nel 2012 ha dato le dimissioni da consigliere nazionale, pur avendo buone chance di diventare consigliere federale. Ma un ritorno in politica non sembra escluso. Qualche anno fa diceva d’essere pronto a fare il consigliere agli Stati per il canton Turgovia se il suo partito glielo avesse chiesto. Sino ad oggi la richiesta non è arrivata, forse perché Spuhler è un fautore della libera circolazione delle persone. La sua posizione verso l’Ue è molto più conciliante di quella ufficiale del suo partito.
Nella sua carriera professionale ha ricevuto varie volte il premio "Manager dell’anno". Purtroppo nella vita privata il destino lo ha messo davanti a una tragedia. Nel 2015 ha perso il secondo figlio Laurin. Una "morte in culla" fenomeno assai raro e finora inspiegabile. Nell’annuncio funebre lui e la moglie (la seconda) scrivevano d’essere "senza parole e pieni di dolore". Spuhler, allora, dimostrò d’essere non solo un imprenditore eccezionale, ma anche un uomo con profonde emozioni.
24.03.2019
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