I progetti per il futuro di Mendrisio secondo Carlo Croci
"Nel 2018 apriremo
la nuova Filanda"
CLEMENTE MAZZETTA
Progetti da concretizzare nel 2018? Un attimo, sono sindaco da un anno e mezzo...", abbozza Carlo Croci, 55 anni. Sindaco di Mendrisio da 560 e passa giorni se si conta solo l’ultima legislatura. Ma questa per lui è la settima. La prima volta è stato eletto nel 1994.
Può citare un progetto che si concretizzerà nel corso del 2018?
"Abbiamo molte opere in cantiere, alcune finanziate completamente dal comune, altre dove è prevista solo una nostra partecipazione, come è il caso del nuovo svincolo autostradale di Mendrisio. È un intervento fondamentale nel contesto della mobilità della città che si concluderà fra questo e il prossimo anno".
Inciderà sui flussi del traffico sud-nord, verso Lugano?
"No, è evidente. Non sarà questo svincolo a togliere le colonne che si formano già alle sette di mattina per andare nel Luganese. Ma l’accessibilità alla città migliorerà: gli utenti del traffico dalla zona della montagna potranno entrare in autostrada all’altezza di Rancate. E permetterà a quelli indirizzati verso i centri commerciali, soprattutto nei fine settimana, di avere un’entrata indipendente a Mendrisio. È un’opera realizzata nel contesto del piano del Traffico di Mendrisio che costerà un centinaio di milioni".
Inevitabile parlare di traffico a Mendrisio, ma c’è un progetto che ha un particolare significato?
"Molti. Stiamo elaborando dei progetti di mobilità aziendale. Altri per dotare la città di un parco di biciclette elettriche. Del resto siamo stati pionieri per il Vel, le auto elettriche...".
E lei è da anni che le usa.
"È risaputo. È da vent’anni che mi sposto con un’auto elettrica. Ne ho già cambiate tre".
Ma un’opera significativa per Mendrisio entro il 2018?
"Un particolare significato riveste per noi l’apertura del centro culturale La Filanda. Un’opera che è realistico pensare di concludere entro il 2018".
È un centro innovativo per il Ticino: sarà contemporaneamente biblioteca, ludoteca, videoteca, luogo d’incontro, sede di conferenze, mostre…
"Purtroppo abbiamo dovuto superare un iter ‘nervoso’, ma dopo i ritardi dovuti ad una serie di ricorsi siamo finalmente entrati nella fase finale. Entro il 2018, o poco più tardi, saremo in grado di offrire questo piccolo centro culturale, multigenerazionale e multifunzionale alla nostra popolazione".
Entro quest’anno inaugurerete anche il teatro dell’architettura di Mendrisio.
"Di per sé questa non è un’opera ‘nostra’, anche se abbiamo avuto un ruolo importante. Va a completare le strutture legate all’università".
Quale è stato il vostro impegno in questo contesto?
"Ci siamo adoperati per destinare un importante contributo del Casinò al nuovo teatro: parlo di alcuni milioni di franchi. Continueremo poi i lavori del Centro di pronto intervento che si concluderà nel 2019, dove abbiamo riunito pompieri, polizia, protezione civile…".
La prima parte l’avete inaugurata pochi mesi fa. È un edificio importante non solo da un punto di vista funzionale...
"Sì. La nuova struttura firmata da Mario Botta ha cambiato completamente l’entrata del borgo. Finita costerà fra i 30 e i 40 milioni di franchi".
Insomma siete un cantiere aperto, nonostante le aggregazioni.
"Nonostante le aggregazioni, le diminuzioni dei sussidi, la perdita di qualche ricco contribuente. Come il caso Armani, che ci ha costretti a rivedere il piano finanziario. Ma abbiamo mantenuto il moltiplicatore fermo al 75%".
E quali sono stato i momenti più difficili per voi?
"Come sempre quando non ci sono i soldi. Come è successo nei primi anni del 2000. Quando aumentammo il moltiplicatore al 90% e dovemmo ridurre gli stipendi dei dipendenti".
L’aggregazione vi ha forse appesantito?
"Quando l’abbiamo pianificata aveva una sua prospettiva finanziaria. Ma una volta fatta le condizioni generali (nostre e del Cantone) ci hanno messo in difficoltà. Riusciamo comunque a gestirla con il moltiplicatore al 75%. Con qualche sacrificio, però. Ma con il senno di poi invece di farla a tappe (tre in 12 anni) era meglio fare come Bellinzona: realizzarla in un colpo solo".
cmazzetta@caffe.ch
29.10.2017