François Pilet racconta la sua esperienza di cronista
La cultura del segreto e l'opacità della legge
FEDERICO FRANCHINI
François Pilet è un giornalista di Losanna. Ad aprile 2017, insieme alla collega Marie Maurisse, ha lanciato Gotham City, una newsletter settimanale dedicata alla criminalità economica e all’attualità giudiziaria svizzera. Come è nata l’idea di Gotham City? "Da giornalisti indipendenti io e Marie lavoravamo per l’Hebdo. Il settimanale era molto interessato alle inchieste economico-finanziarie" E poi, che è successo? "Quando l’Hebdo ha chiuso non avevamo più sbocchi per continuare a proporre le nostre inchieste. Le possibilità erano quindi due: o smettere o cambiare. Abbiamo così lanciato una newsletter settimanale destinata a specialisti: l’80% dei nostri lettori sono studi d’avvocati mentre il restante 20% sono banche, società o Ong." L’Ocse parla di difficoltà crescenti a pubblicare "news sensibili che toccano i grandi interessi economici"? "Direi che le pressioni non sono aumentate. È sempre stato difficile fare inchieste economiche poiché le persone messe in causa hanno mezzi per difendersi per vie legali. Si è sempre rischiato il processo". Negli anni cosa è cambiato? Sono stati fatti passi indietro? "Il fatto che i media si sono indeboliti e sono meno forti per rispondere a queste pressioni. Prima le redazioni erano disposte a pagare le spese legali, non soltanto davanti a un giudice ma anche nella fase precedente". A cosa si riferisce? "Dico che a minacce d’avvocato bisogna rispondere con lettere d’avvocato. Anche se ciò non vuol dire che è stato scritto qualche cosa di falso. Semplicemente, già prima della pubblicazione bisogna essere pronti ad avere un legale che ti difenda. E oggi le redazioni e gli editori hanno meno voglia di avere queste spese" Un altro problema è la difficoltà d’accesso ai documenti giudiziari. Quale è il grado di trasparenza della giustizia svizzera? "Siamo confrontati alla cultura del segreto e dell’opacità della giustizia svizzera. Prima di una decisione vi è il diritto alla presunzione d’innocenza. Se una persona è giudicata colpevole vi è poi il diritto all’oblio. La finestra legale tra presunzione d’innocenza e diritto all’oblio è di soli 30 giorni, ossia quelli entro i quali una condanna non anonimizzata può essere consultata. Ciò che è assurdo poiché delle inchieste per criminalità economica durano diversi anni". Ma esiste un sistema che protegge l’onore e la reputazione dei colpevoli. "Certo, per questo le imprese accusate di corruzione in Svizzera hanno interesse a passare per un decreto d’accusa: anche una condanna pesante potrebbe non essere mai resa pubblica".