Durante il lockdown sono nate tante piccole nuove emittenti
Dall'isolamento forzato
sono emerse le radio
ANDREA STERN
Dal silenzio della quarantena è emersa la radio. Non una, ma tante piccole nuove emittenti che hanno aiutato chi le ha create e chi le ha ascoltate a superare il periodo di isolamento forzato. Alcune sono state create da celebrità dell’etere, come Grant Benson, noto speaker radiofonico inglese che negli ultimi decenni ha collaborato con diverse delle principali emittenti italiane. Isolato nella sua casa di Morcote insieme alla compagna Daniela Moroni, Benson si è messo a trasmettere quasi per scherzo, per rompere la noia. Ma la sua Radio Morcote International è in breve tempo diventata un riferimento per gli amanti della musica rock, con ascolti da ogni parte del globo. Se n’è accorta anche l’Agenzia turistica ticinese, che ha inserito l’emittente di Benson tra "le migliori iniziative per far ripartire il Ticino".
E la zona dell’Arbostora si è rivelata particolarmente fertile, durante il "lockdown". A pochi chilometri da Morcote un macchinista di professione e dj di passione, ritrovatosi chiuso in casa a causa del virus, ha ideato Radio Lago Melide. Una piccola emittente che propone un’ampia scelta di podcast musicali, alcuni dei quali sono già stati scaricati decine di migliaia di volte. Sulla montagna invece l’artista Giotto Parini ha creato Radio Carona Skonvolt. Nel giro di poche settimane è riuscito a coinvolgere parecchi dj ticinesi che gli hanno fornito materiale sufficiente per andare in diretta tutti i giorni, dal mattino a mezzanotte.
La rinnovata passione per la radio non si è limitata ai soli confini cantonali. Anche nel resto della Svizzera la quarantena ha scatenato la fantasia degli amanti della musica. A Losanna per esempio due giovani hanno messo in linea Radio 40, uno spazio dedicato a tutti gli artisti che si sono visti annullare i loro concerti, spettacoli o dj set a seguito dell’emergenza sanitaria. Hanno così potuto esibirsi lo stesso, raggiungendo il loro pubblico attraverso la rete.
In Italia si sono distinti alcuni studenti di Bolzano, che durante la quarantena hanno creato Radio Quarantenna. Un’emittente che trasmette sul web, "pensata per fare compagnia a chiunque ne abbia voglia durante questi periodi tristi e cupi". I giovani trasmettono ognuno dalla propria stanza e ognuno secondo i propri gusti. Radio Quarantenna, la cui attività prosegue anche dopo la levata delle restrizioni, propone così momenti di musica alternati a riflessioni sull’attualità, approfondimenti culturali o semplici conversazioni.
A Milano invece ha visto la luce Radio Virus, un esperimento del centro sociale Macao. Il palinsesto è molto ricco e varia dall’intrattenimento musicale agli approfondimenti culturali fino ai programmi di giornalismo di inchiesta.
La ricca e rinnovata offerta ha così rilanciato l’interesse per un mezzo, la radio, che avrebbe potuto soffrire più di altri il "lockdown". E in parte l’ha sofferto, perché la forte riduzione dei tragitti in automobile ha fatto drasticamente calare gli ascolti delle emittenti tradizionali. Ma secondo una ricerca di Gfk durante la quarantena è aumentata la percentuale di coloro che ascoltano la radio in casa, dal 48 al 70%.
Meno autoradio, più streaming, insomma. E complessivamente il bilancio è tutto sommato positivo. La radio ha guadagnato un 2,4% in più di ascoltatori. Grazie a tutte queste piccole, nuove creature sul web.
a.s.
06.06.2020