Il sessuologo e il pericolo delle relazioni digitali
"Rischiamo di dimenticare
parole, baci e abbracci"
PATRIZIA GUENZI
"Sì, certo, la tecnologia ha ridotto le distanze anche in amore. E in questo periodo in cui gli spostamenti sono limitati può anche andar bene. Ma attenzione". Il sessuologo Walter Beolchi elenca subito tutta una serie di "mancanze" dei sentimenti digitali. "Non dimentichiamo che l’amore ha bisogno di presenza, di fisicità, non di condivisioni virtuali; di parole non di like". Un esempio? Quando diamo un bacio nel nostro corpo si scatenano tutta una serie di reazioni, il cuore aumenta le pulsazioni, i vasi sanguigni si dilatano, al cervello arriva più ossigeno. Per non parlare degli ormoni...
"Ma l’amore è anche frequentazione, condivisione di momenti di qualità - riprende Beolchi -. Dall’andare a un concerto, a una mostra, alla presentazione di un libro... sino all’intimità". E la Rete, i vari siti di incontri, le App, i social non favoriscono questa condivisione. Spesso il tutto si riduce agli emoticon, le "faccine" che scimmiottano espressioni umane. "Con il rischio di distruggere la nostra capacità di sentire sensazioni vere, di non essere più in grado di esprimerci attraverso parole, baci, abbracci", aggiunge Beolchi che in tutto ciò vede un pericolo soprattutto per i giovani, "che già vivono costantemente online ma troppo spesso con le emozioni offline". E spiega: "Invece del dialogo, della condivisione di momenti di qualità troppo spesso tra loro prevale la performance, l’essere belli, bravi, saperci fare. Tutto questo a scapito dei piccoli gesti. Sarò antico ma io sono ancora per la vecchia, cara educazione sentimentale. Spero che si torni presto a contatti meno virtuali ma più veri".
p.g.
13.02.2021